Il coraggio di mettersi in gioco con gentilezza

Il punto di Alessio Albertini

 

Anche i preti, nel loro ruolo di Assistenti ecclesiastici, hanno voluto partecipare alla riflessione già anticipata dai dirigenti del Centro Sportivo Italiano qualche giorno prima. Nei giorni 8 e 9 febbraio, arrivati un po’ da tutta l’Italia, si sono ritrovati a Roma per vivere “dalla storia al presente”. Dalla sua nascita, la nostra Associazione ha sempre avuto accanto la figura del prete, compagno di viaggio nella fantastica avventura educativa dello sport. Oggi i tempi sono cambiati.
Il numero dei preti si è ridotto e gli incarichi a lui affidati aumentati. Lo sport, anche quello di base, sembra aver preso una deriva agonistica. È sotto gli occhi anche un allentamento del rapporto, una volta molto più solido, tra Chiesa e Csi, anche se non va assolutamente dimenticato il pensiero del Presidente Bosio: «È necessario riconoscere che abbiamo fatto un lungo tratto di strada insieme e questo cammino è stato fruttuoso». Ha ribadito questa alleanza il segretario generale della Cei, mons. Giuseppe Baturi, nella Messa concelebrata con tutti gli Assistenti: «La Chiesa guarda con simpatia allo sport come attività umana significativa, attività educativa e non semplicemente intrattenimento».
In questo messaggio si rinnova il compito, oggi, dell’Assistente: mettersi al fianco di tanti, generosi e bravi dirigenti, tendendo una mano a chi sta alla destra e a chi sta alla sinistra e camminare con loro, accettando la fatica di questa posizione. È la posizione del profeta che «aiuta a cercare strade nuove dove altri vedono
impedimenti – ha spiegato bene don Tony Drazza – Riuscire ad intravedere sentieri, magari poco tracciati, dove altri vedono soltanto sterpaglie ».
L’impresa può sembrare difficile. D’altra parte ci troviamo schiacciati tra i tanti impegni che incombono e l’attesa del miracolo di ottenere qualcosa di nuovo, facendo le cose di sempre. È necessaria la parola di qualcuno che inviti ad uscire dalla situazione di comodo per avventurarsi in quella più utile. Il consiglio prezioso arriva da coach De Giorgi, campione d’Europa e del Mondo con la Nazionale Italiana di volley, che ha voluto condividere la sua esperienza con noi: «Normalmente le cose più utili non sono le più comode». Ecco perché è ancora importante il ruolo dell’Assistente ecclesiastico: per mettersi lì, in mezzo, magari con simpatia e gentilezza.